La grande illusione


E ci risiamo, dieci, cento, mille #Bitti. E' una vita che si discute molto e poi si fanno leggi poco utili per mettere in sicurezza il territorio italiano e il suo patrimonio edilizio (almeno quello che ha un valore artistico e storico) ma il risultato è solo un'immenso lavoro a vuoto. 

Il tempo passa velocemente ma i cambiamenti sono lenti, troppo lenti quando avvengono. Cambiano i partiti, nascono nuovi movimenti, i governi si succedono, ma l'Italia non cambia, proprio non vuole cambiare. I nuovi cattivi maestri della nostra politica continuano il lavoro dei loro predecessori: distribuire soldi a destra e sinistra senza altra logica oltre a quella di garantirsi il consenso elettorale. Se poi il Paese affonda, frana, la gente muore o perde tutto ha poca importanza; al massimo serve per farsi belli, solo a parole, in televisione, alla radio o sui social, con proclami retorici. 

Quando, mi chiedo, gli Italiani capiranno che stanno prendendo in giro loro stessi mettendo in politica rappresentanti di interessi di parte.

Nel mese di novembre del 2009 scrissi lo sfogo qui di seguito dopo l'ennesimo disastro, che questa volta si era verificato nell'isola di Ischia. Sono passati altri undici anni inutilmente.

"Ricordo la prima volta che sono sbarcato negli Stati Uniti, un giorno scendendo dalla mia auto che avevo parcheggiato contromano, venni immediatamente fermato da una signora anziana che mi fece gentilmente, ma risolutamente, notare che la mia auto non era parcheggiata come le altre. Vedo già qualcuno che infastidito alza il sopracciglio pensando ad un lezioso esercizio retorica … normale, ma è proprio questo che non va: noi!

Un’equivoco, una contraddizione, non saprei come chiamarla correttamente, ma una cosa mi è chiara: in una democrazia che funziona l’interesse della collettività è valutato come “superiore” a quello del singolo cittadino. In una democrazia che funziona la difesa degli interessi “particolari” ha, come dire, un “peso” relativo.

In una democrazia che funziona, i cittadini si interessano, partecipano attivamente, combattono per difendere la “casa comune”.

Qui da noi, no ! Il familismo amorale, la difesa sfacciata ad oltranza dei privilegi delle varie “caste”  piuttosto che l’impegno per la difesa degli interessi della collettività. Scioperi e blocchi stradali selvaggi in difesa di interessi di singole categorie a discapito degli altri che vorrebbero solo vivere e produrre normalmente.

E poi … pezzi di Stato “deviati”, stragi senza colpevoli, mafia, camorra, gomorra, giustizia inefficiente, sanità (scegliete voi … ma spesso dipende dal livello di conoscenze e fortuna che avete), debito pubblico fuori controllo, politici affaristi, droga e traffici illeciti, pubblica sicurezza al collasso senza fondi né motivazione, l’immigrazione selvaggia e l’ospitalità indecente che diamo a questi poveri diavoli, scuola sindacalizzata (non ho niente contro i sindacati ma sono affezionato all’idea che il maestro si fa perché si ha una missione da compiere, una passione … un po’ come dovrebbe essere anche per i medici …). La politica che ormai è solo l’arte del compromesso ad oltranza, demagogia e arte della comunicazione, ed i risultati sono sotto i nostri occhi. Qualcuno denuncia, denuncia di tutto (ballarò, l’indefele, report, e chi più ne ha più ne metta), ed è bello stare comodamente seduti in poltrona a guardare lo spettacolo della “rissa” che poi noi riproponiamo in piccolo in ogni forma di consesso democratico (mai stati a un’assemblea di condominio ?).

E poi noi, noi cittadini … il popolo sovrano, che altro facciamo ? Facciamo dibattiti, associazioni, comitati, partiti, sindacati, parliamo tanto ma alla fine dei conti giriamo la testa, chiudiamo gli occhi o facciamo finta di non vedere, perché ci fa comodo.

Ognuno ha un suo piccolo vantaggio, la casa condonata, la pensione d’invalidità, la propria “casta”, il posto auto

Un atteggiamento complice che ci porta a perpetuare uno stato di cose inaccettabile in un  contesto civile degno di tale nome. E’, appunto, “la grande illusione”: continuare a pensare che tutto prima o poi si aggiusta, ma in realtà non è così. Delle due luna: o impariamo a vivere in democrazia e cominciamo a fare il nostro dovere di cittadini (come la vecchia signora  in America”) dalle piccole cose, ognuno con il suo piccolo contributo, oppure, amici miei, continueremo a sprofondare in un abisso senza fine.

Ieri una ragazza di 15 anni, Anna De Felice, nella nostra bella “isola verde” (chissà perché mi viene in mente anche … il Belpaese) ha perso la vita perché altri cittadini come noi hanno girato la testa. Altri, peggiori, hanno contribuito materialmente al dissesto scaricando nella discarica abusiva o amministrando male, ma tutti, o quasi tutti, hanno “girato la testa” da un’altra parte. Il nostro Paese ha una storia antichissima, ma la nostra è una democrazia relativamente giovane, forse non abbiamo ancora capito bene come funziona."


Commenti

  1. noi siamo come quelle famiglie che abitano in condomini con androni fatiscenti, mura sporche, facciate inguardabili, ma appena aprono l'uscio di casa propria, trovano parquet, monitor da 65 pollici, e tutto il bello che esiste, quello che c'è fuori la porta, benché sia bene comune, interessa a pochi, l'importante è che si sta bene a casa propria. Ecco, questi sono la stragrande maggioranza dei cittadini

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