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Il contratto sociale moderno e la democrazia.

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L'articolo di Moreno Bernasconi pubblicato nel numero 12/2023 di LiMes (di cui qui di seguito pubblico alcuni stralci) si rivela particolarmente interessante per l'attualità della situazione politica nella Unione Europea (e non solo). Sappiamo che l'attuale UE è fondamentalmente una unione economica tra diversi Stati che, dopo la seconda guerra mondiale, furono incapaci di raggiungere un accordo per una vera e propria unione federale. Da allora, con una serie infinita di compromessi, l'unione si è lentamente trasformata acquisendo sempre più potere politico e decisionale con un peso significativo nelle legislazioni dei vari Stati. Se da un lato l'unione ha comunque raggiunto una serie di risultati positivi per i suoi componenti, dall'altro il sistema mostra ormai tutti i suoi limiti con un crescente scontento dell'opinione pubblica. In questo contesto sembra irresponsabile continuare facendo finta che tutto vada bene; è arrivato il momento di agire con decis

1970: Bertrand Russel on Israel and Palestine conflict

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This statement on the Middle East was dated 31st January, 1970, and was read on 3rd February, the day after Bertrand Russell’s death, to an International Conference of Parliamentarians meeting in Cairo. "The latest phase of the undeclared war in the Middle East is based upon a profound miscalculation. The bombing raids deep into Egyptian territory will not persuade the civilian population to surrender, but will stiffen their resolve to resist. This is the lesson of all aerial bombardment. The Vietnamese who have endured years of American heavy bombing have responded not by capitulation but by shooting down more enemy aircraft. In 1940 my own fellow countrymen resisted Hitler’s bombing raids with unprecedented unity and determination. For this reason, the present Israeli attacks will fail in their essential purpose, but at the same time they must be condemned vigorously throughout the world. The development of the crisis in the Middle East is both dangerous and instructive. For o

Il mondo al contrario

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Incuriosito dal clamore mediatico scatenato della critica a questo libro  che caratterizza quasi uniformemente l'autore come riprovevole perché contrario all'immigrazione e critico dell'omosessualità, mi sono cimentato nella lettura del libro scandalo (!) della calda estate 2023 scritto dal gen. Vannacci.  L'aforisma di Benedetto Croce , riportato all'inizio del primo capitolo, mi ha incuriosito incoraggiandomi alla lettura:  “Strani questi italiani:  sono così pignoli che in ogni problema cercano il pelo nell'uovo.  E quando l'hanno trovato, gettano l'uovo e si mangiano il pelo.” I l corposo testo non si occupa solo di omosessuali e immigrati, ma affronta molti,  e diversi, temi di rilevanza sociale quali, cito ad esempio,  la gestione di   immigrazione, illegalità, scuola, tasse, evasione fiscale, smaltimento rifiuti, edilizia, mobilità.  Ed è bene chiarire subito che l 'autore non esprime insofferenza nei confronti degli omosessuali e transessuali

Cugini d'Italia

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  C'è un vecchio proverbio, ricavato da un opera burlesca del 1700, che recita così:  "Chi troppo in alto sale, cade sovente precipitevolissimevolmente". Un proverbio che mi sembra mi sembra rappresentativo anche delle parabole di gradimento dei nostro onorevoli rappresentanti Matteo Renzi, Luigi Di Maio e Giorgia Meloni. Ma la Meloni è appena stata eletta ed è all'apice della sua popolarità! Vero. Ma, a nche se la parabola dell'On. Meloni per la parte calante non la conosciamo ancora, scommetto che, alla prossima tornata elettorale, non si presenterà molto diversa da quella dei suoi due "cugini" politici in foto.  Oltre alla disaffezione di una parte significativa dell'elettorato, per la parte restante, tra quelli che votano ancora, esiste una nuvola densa di insoddisfatti, che hanno espresso un voto di protesta contro la politica, che si è spostata prima su Renzi, poi sul movimento di Grillo (qui rappresentato da uno dei suoi elementi più illustri)

Sull'ideologia: parte introduttiva di uno scritto di Mark Shiffman pubblicato su Archedelia (mcrawford.substack.com) liberamente tradotto.

Dovremmo diffidare della tendenza ormai quasi universale a usare la parola "ideologia" casualmente, per riferirsi a qualsiasi costellazione distinta di idee o priorità politiche. Questo priva la parola della capacità che ci offre di discernere una forma di pensiero particolarmente distruttiva che tende a dominare le nostre vite all'interno della struttura politica che chiamiamo stato moderno. In questo senso della parola, un'ideologia è un sistema concettuale che semplifica eccessivamente la realtà pretendendo di spiegarla in modo completo, e che giustifica il suo dominio politico insistendo sul fatto che, se la realtà sociale e politica potesse essere resa conforme al suo schema concettuale, tutti i problemi sarebbero risolti. Hannah Arendt, nel suo studio del 1950 "Le origini del totalitarismo", osserva che, mentre il potere politico dei sistemi ideologici era visibile già almeno dalla Rivoluzione francese, il vero carattere dell'ideologia appare chiar

La guerra grande?

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  Con la celebrazione mediatica al primo anno di guerra spiace constatare che a tale distanza di tempo poco sia cambiato nel comportamento dei vari governi delle nazioni coinvolte e, sopra tutto, nell'irresponsabilità dei grandi media che fanno poco o nulla per informare correttamente la pubblica opinione. Questi ultimi, purtroppo, ormai ridotti ad una grancassa stonata che assomiglia sempre di più ad una propaganda di regime, omettono di dedicare spazio agli approfondimenti che sarebbero necessari sul come e perché siamo finiti dentro a questo pasticcio. Un problema che, naturalmente, non è solo nostrano ma di tutta l'Europa e anche degli Stati Uniti d'America.  La rivista  Limes  ha pubblicato in questi giorni il suo numero sul conflitto e in questo  intervento  il direttore, Lucio Caracciolo, riassume egregiamente la situazione geopolitica in cui ci troviamo. In particolare mi ha colpito una sua osservazione sul conto di  Josep Borrell  per l'arguzia con cui il diret

Il trauma e le sue conseguenze.

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  Segnalo questo interessante  libro che ho appena finito di leggere.  L'argomento che tratta è un argomento piuttosto tecnico ma l'autore, uno specialista, lo fa in modo tale da rendere la lettura fluida e interessante anche per i non addetti ai lavori.  Il progresso delle tecniche di  neuroimaging  raggiunto negli ultimi decenni ci ha consentito di raggiungere un livello di comprensione delle dinamiche di funzionamento del nostro cervello, e quindi della sua influenza sui nostri comportamenti, che potrebbe aprire la strada a cambiamenti profondi nell'evoluzione delle nostra società. Questo libro, che tratta del trauma e dei suoi effetti sulle persone che lo subiscono, può aiutare a comprendere come queste dinamiche possano essere cambiate con grande giovamento e progresso per noi tutti.