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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Il sistema elettorale in Italia

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Premessa: non posso citare la fonte dell'intervento qui di seguito perché ne ho perso le tracce e mi scuso per questo. Anche dopo più di vent'anni, ritengo sia una nota importante per conservare memoria del percorso articolato e complesso della storia della legge elettorale in Italia.  Dopo la riconferma del Presidente Mattarella di questi giorni sembra si ricominci a parlare di legge elettorale e mi sembra l'occasione giusta per ricordare che proprio a quest'ultimo si deve il primo esperimento realizzato dopo il  referendum abrogativo promosso da Mario Segni.  Nel 1993 attraverso questo referendum, nel quesito relativo alle Leggi Elettorali per il Senato del Parlamento, la maggioranza degli Elettori Italiani (partecipanti 77% sugli aventi diritto con risposta affermativa al 82,70%)  ha chiaramente espresso la volontà di orientare tali norme verso un sistema maggioritario volto a dare maggioranze parlamentari stabili che consentissero Governi duraturi in grado di poter

Lettere da un altro mondo

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  Egregio Direttore, le scrivo dopo aver letto “il lamento del venditore” che Lei ha ospitato nel numero di febbraio ed una prima visione della vostra guida pratica alla vita in auto “nel cruscotto”. Viviamo in un mondo confuso e probabilmente un po’ di chiarezza, e meno ipocrisia, gioverebbero perché siamo tutti responsabili, in qualche modo, di questo stato di cose.  Nella lettera di questo venditore troviamo il solito lamento di una categoria ma, come spesso accade, manca qualcosa di fondamentale: un po’ di sana autocritica.  Naturalmente il venditore ha delle buone ragioni quando scrive di “svilimento di ogni forma di professionalità” ma, premesso che non si può fare di tutt’erba un fascio, come siamo arrivati a questo? E già! Perché se non capiamo, o facciamo finta di non capire, quali sono i motivi che ti hanno portato in una certa situazione, come si fa a cambiare? L’anno scorso il suo giornale ha pubblicato un intervento fondamentale di un Concessionario di nome Fiorenzo

Green pass

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  Il prossimo giorno due del mese di Febbraio andrà in vigore la norma del d.l. 221/2021 che ha modificato la durata del Green Pass vaccinati da nove a sei mesi. Trovo che questa sia una cattiva decisione che dimostra la mancanza di serietà delle persone che guidano le nostre Istituzioni, le quali hanno prima approvato A stra Zeneca con pass a nove mesi (vaccinando di corsa milioni di cittadini) ma poi hanno fatto marcia indietro. Prima sul vaccino, escludendolo completamente su basi emozionali e non scientifiche, e dopo con il Green Pass, in generale (anche per vaccinati con Pfizer e Moderna), accorciandone la validità. La prima regola di chi conduce un'unità sociale, che sia la famiglia, un'azienda o il Paese, dovrebbe essere quella di ponderare bene le decisioni prima di agire, e la seconda di essere coerente e fermo nell'applicazione. Fermezza necessaria per guadagnarsi l'autorevolezza. Invece non fanno altro che cambiare le carte in tavola e fare dichiarazioni ro

Comunicazione, media e social media.

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Lentamente cominciano ad emergere segnali critici alla gestione dell'informazione nel tempo di questa pandemia. In questi giorni ho ricevuto la segnalazione di questo  articolo  da un amico, articolo che ho trovato condivisibile in buona parte Qui vorrei però andare oltre il commento dell'articolo, il quale è evidentemente venato da un'ideologia contraria al comunismo, perché proprio per questo motivo se da un lato può contenere un elemento di verità dall'altro contribuisce a creare confusione. Confusione che porta ogni argomento sociale a diventare una fonte di dissidio inutile al progresso civile della nostra società. E qui, infatti, che si nasconde il nocciolo della questione di fondo che va oltre il problema della gestione della pandemia covid19 e la relativa campagna di comunicazione mediatica: l'uso strumentale delle ideologie per mantenere il potere e tutto quello che ne consegue.  A questo proposito, p er quanto riguarda i media della comunicazione di massa,

Pandemia COVID19 e dintorni

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Dall’inizio di questa fatidica pandemia COVID19 sono passati due anni durante i quali la nostra vita sociale è stata profondamente influenzata e in questi giorni, sul finire del periodo di festività di fine anno, assistiamo all’ennesima esplosione di allarmi isterici da parte di vari attori pubblici assecondati dalla consueta poderosa campagna dei media per la rapida diffusione della variante del virus denominata “omicron”.   Ora il tempo di questi due anni passati, che non è poco, è stato costellato da una serie di avvenimenti che vale la pena fissare nella nostra distratta memoria collettiva, e dall’esame dei quali si evidenziano alcuni elementi di questa storia che destano la mia perplessità. In primo luogo, è ormai accertato che il precedente focolaio epidemico di SARS a cavallo degli anni 2002 – 2004 aveva destato allarme a livello mondiale e l’organizzazione mondiale della sanità aveva suggerito a tutti i governi di preparare dei piani di emergenza per poter fronteggiare eventual