Cugini d'Italia

 


C'è un vecchio proverbio, ricavato da un opera burlesca del 1700, che recita così: 
"Chi troppo in alto sale, cade sovente precipitevolissimevolmente". Un proverbio che mi sembra mi sembra rappresentativo anche delle parabole di gradimento dei nostro onorevoli rappresentanti Matteo Renzi, Luigi Di Maio e Giorgia Meloni. Ma la Meloni è appena stata eletta ed è all'apice della sua popolarità! Vero. Ma, anche se la parabola dell'On. Meloni per la parte calante non la conosciamo ancora, scommetto che, alla prossima tornata elettorale, non si presenterà molto diversa da quella dei suoi due "cugini" politici in foto. Oltre alla disaffezione di una parte significativa dell'elettorato, per la parte restante, tra quelli che votano ancora, esiste una nuvola densa di insoddisfatti, che hanno espresso un voto di protesta contro la politica, che si è spostata prima su Renzi, poi sul movimento di Grillo (qui rappresentato da uno dei suoi elementi più illustri) e infine sulla "destra" (qui rappresentata dal suo leader pro tempore).

L'on. Meloni, come di rito, esprime soddisfazione per i suoi "successi", ma non mi sembra ancora che si possa ancora parlare di "successi". Quello che invece mi sembra evidente è che questo governo non è, e non sarà mai, nei risultati molto diverso dai precedenti.

Perché? L'Italia avrebbe bisogno di poche, ma consistenti, direttrici di lavoro per indirizzare i cambiamenti necessari per cercare di trovare soluzioni a vecchi problemi (che tutti conosciamo bene).  Di seguito quelli che a mio avviso sono i più importanti

1) revisione della Costituzione aggiornata con una legge elettorale che consenta la formazione di governi stabili che non siano preda di coalizioni instabili;
2) revisione integrale dei codici civili e penali al fine di consentire una più chiara interpretazione delle norme mettendo ordine nell'ammasso di leggi che, attraverso rimandi vari a norme precedenti, ha creato una situazione di malfunzionamento della giustizia e di incertezza;
3) riordino della magistratura e degli uffici dei tribunali.

Ma, purtroppo, non accadrà neanche con questo Governo perché: "La nostra classe politica non ha niente di marziano, niente di diverso da noi. Essa ci rassomiglia, ci esprime, ci rappresenta perfettamente, inesorabilmente. L'orrore e il furore che essa periodicamente suscita in noi, oggi, come ieri, come l'altroieri, nascondono ciò che per Schopenauer si nasconde dietro il rimorso: il sentimento che così siamo, che quello è il nostro vero volto, il nostro destino storico."

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