Trump 2024


Nonostante l’assalto al Campidoglio nel 2021, nonostante le sue posizioni discutibili su molti argomenti e il suo personaggio istrionico, gli elettori lo hanno rimesso in sella.

Adesso tra commenti e critiche di ogni tipo, ordine e grado, giravolte tipiche e funamboliche retromarce, ne sentiremo tante. Ma non ci sarà alcuna introspezione. Il narcisismo imperante impone che la colpa sia sempre di qualcun altro; daranno la colpa alla Russia, alla misoginia, agli elettori "irrazionali" che scelgono i candidati in base alle "emozioni" - tutto pur di evitare di guardare al proprio record di fallimenti. Un palcoscenico di attori congenitamente incapaci di autocritica. Ma io credo che il vituperato popolo americano, più che per l’uomo, abbia votato contro una tendenza al controllo, alla pervasività dei governi e delle burocrazie che si sono infilate in ogni aspetto delle nostre vite con la scusa di proteggerci e salvarci da ogni tipo di pericolo, che si tratti si salute, dittature o altro. Soprattutto ha votato contro la guerra. Questa parte dell’elettorato USA credo abbia dimostrato di avere ancora buoni anticorpi contro il totalitarismo che limita le libertà degli individui in nome di ideologie spesso basate più su di una fede cieca che sulla realtà.

Non so cosa ci riserva il futuro, ma la lettura del quadro sociopolitico generale in questo periodo che presente sfide epocali suggerisce cautela e un approccio diverso alla politica. I sistemi democratici in molti paesi stanno diventando sempre più illiberali e le legittime divisioni sugli orientamenti della politica vengono coltivate ad arte da individui senza scrupoli che sono al potere e che intendono restarci. Abbiamo bisogno di discutere, anche con passione, ma senza scadere nell’esaltazione, nella fede, nell’estremismo. Ogni opinione è degna e va ascoltata. Una buona democrazia non può trasformarsi in una dittatura di governi che fanno il bello e il cattivo tempo senza mai pagare per le conseguenze di scelte sbagliate. Una democrazia non è la dittatura delle minoranze. Una democrazia che funzioni deve valutare le diverse istanze dei vari gruppi sociali e fare scelte bilanciate nell’interesse della comunità nel suo intero. Per fare questo, serve una buona istruzione dei cittadini ed una libera informazione. Oggi questi due ingredienti difettano, e le conseguenze sono quelle di una polarizzazione tribale sterile ma anche dannosa. 

Spero che la lezione della sconfitta dei DEM americani di oggi possa insegnare qualcosa a tutti noi. Unione Europea in prima fila che dovrebbe prendersi la responsabilità di definire l'unione federale e mettere fine a l'attuale entità ibrida.

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