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Trump 2024

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Nonostante l’assalto al Campidoglio nel 2021, nonostante le sue posizioni discutibili su molti argomenti e il suo personaggio istrionico, gli elettori lo hanno rimesso in sella. Adesso tra commenti e critiche di ogni tipo, ordine e grado, giravolte tipiche e funamboliche retromarce, ne sentiremo tante. Ma non ci sarà alcuna introspezione.  Il narcisismo imperante impone che la colpa sia sempre di qualcun altro; daranno la colpa alla Russia, alla misoginia, agli elettori "irrazionali" che scelgono i candidati in base alle "emozioni" - tutto pur di evitare di guardare al proprio record di fallimenti. Un palcoscenico di attori congenitamente incapaci di autocritica. Ma io credo che il vituperato popolo americano, più che per l’uomo, abbia votato contro una tendenza al controllo, alla pervasività dei governi e delle burocrazie che si sono infilate in ogni aspetto delle nostre vite con la scusa di proteggerci e salvarci da ogni tipo di pericolo, che si tratti si salut

il lavoro

 Da "il profeta" di Kahalil Gibran Chiese allora un aratore: parlaci del lavoro. Ed egli rispose dicendo: Voi lavorate per poter andar di pari passo con la terra e la sua anima. Poiché oziare significa diventare estranei alle stagioni, e uscire dalla processione della vita, che in fiera sottomissione avanza maestosamente verso l’infinito. Quando voi lavorate siete un flauto che nel suo cuore volge in musica il mormorio delle ore. Chi di voi vorrebbe essere una canna muta e silenziosa quando tutte le altre cantano insieme all’unisono? Vi è sempre stato detto che il lavoro è una maledizione e la fatica una sventura. Ma io vi dico che quando lavorate realizzate una parte del sogno più remoto della terra, a voi assegnata quando quel sogno nacque, ed è nel mantenervi con fatica che voi in verità amate la vita, e mare la vita attraverso la fatica significa essere molto prossimi al suo segreto più profondo. Ma se voi nella vostra pensa chiamate la nascita una calamità e il soste

Il contratto sociale moderno e la democrazia.

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L'articolo di Moreno Bernasconi pubblicato nel numero 12/2023 di LiMes (di cui qui di seguito pubblico alcuni stralci) si rivela particolarmente interessante per l'attualità della situazione politica nella Unione Europea (e non solo). Sappiamo che l'attuale UE è fondamentalmente una unione economica tra diversi Stati che, dopo la seconda guerra mondiale, furono incapaci di raggiungere un accordo per una vera e propria unione federale. Da allora, con una serie infinita di compromessi, l'unione si è lentamente trasformata acquisendo sempre più potere politico e decisionale con un peso significativo nelle legislazioni dei vari Stati. Se da un lato l'unione ha comunque raggiunto una serie di risultati positivi per i suoi componenti, dall'altro il sistema mostra ormai tutti i suoi limiti con un crescente scontento dell'opinione pubblica. In questo contesto sembra irresponsabile continuare facendo finta che tutto vada bene; è arrivato il momento di agire con decis

1970: Bertrand Russel on Israel and Palestine conflict

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This statement on the Middle East was dated 31st January, 1970, and was read on 3rd February, the day after Bertrand Russell’s death, to an International Conference of Parliamentarians meeting in Cairo. "The latest phase of the undeclared war in the Middle East is based upon a profound miscalculation. The bombing raids deep into Egyptian territory will not persuade the civilian population to surrender, but will stiffen their resolve to resist. This is the lesson of all aerial bombardment. The Vietnamese who have endured years of American heavy bombing have responded not by capitulation but by shooting down more enemy aircraft. In 1940 my own fellow countrymen resisted Hitler’s bombing raids with unprecedented unity and determination. For this reason, the present Israeli attacks will fail in their essential purpose, but at the same time they must be condemned vigorously throughout the world. The development of the crisis in the Middle East is both dangerous and instructive. For o

Il mondo al contrario

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Incuriosito dal clamore mediatico scatenato della critica a questo libro  che caratterizza quasi uniformemente l'autore come riprovevole perché contrario all'immigrazione e critico dell'omosessualità, mi sono cimentato nella lettura del libro scandalo (!) della calda estate 2023 scritto dal gen. Vannacci.  L'aforisma di Benedetto Croce , riportato all'inizio del primo capitolo, mi ha incuriosito incoraggiandomi alla lettura:  “Strani questi italiani:  sono così pignoli che in ogni problema cercano il pelo nell'uovo.  E quando l'hanno trovato, gettano l'uovo e si mangiano il pelo.” I l corposo testo non si occupa solo di omosessuali e immigrati, ma affronta molti,  e diversi, temi di rilevanza sociale quali, cito ad esempio,  la gestione di   immigrazione, illegalità, scuola, tasse, evasione fiscale, smaltimento rifiuti, edilizia, mobilità.  Ed è bene chiarire subito che l 'autore non esprime insofferenza nei confronti degli omosessuali e transessuali

Cugini d'Italia

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  C'è un vecchio proverbio, ricavato da un opera burlesca del 1700, che recita così:  "Chi troppo in alto sale, cade sovente precipitevolissimevolmente". Un proverbio che mi sembra mi sembra rappresentativo anche delle parabole di gradimento dei nostro onorevoli rappresentanti Matteo Renzi, Luigi Di Maio e Giorgia Meloni. Ma la Meloni è appena stata eletta ed è all'apice della sua popolarità! Vero. Ma, a nche se la parabola dell'On. Meloni per la parte calante non la conosciamo ancora, scommetto che, alla prossima tornata elettorale, non si presenterà molto diversa da quella dei suoi due "cugini" politici in foto.  Oltre alla disaffezione di una parte significativa dell'elettorato, per la parte restante, tra quelli che votano ancora, esiste una nuvola densa di insoddisfatti, che hanno espresso un voto di protesta contro la politica, che si è spostata prima su Renzi, poi sul movimento di Grillo (qui rappresentato da uno dei suoi elementi più illustri)

Sull'ideologia: parte introduttiva di uno scritto di Mark Shiffman pubblicato su Archedelia (mcrawford.substack.com) liberamente tradotto.

Dovremmo diffidare della tendenza ormai quasi universale a usare la parola "ideologia" casualmente, per riferirsi a qualsiasi costellazione distinta di idee o priorità politiche. Questo priva la parola della capacità che ci offre di discernere una forma di pensiero particolarmente distruttiva che tende a dominare le nostre vite all'interno della struttura politica che chiamiamo stato moderno. In questo senso della parola, un'ideologia è un sistema concettuale che semplifica eccessivamente la realtà pretendendo di spiegarla in modo completo, e che giustifica il suo dominio politico insistendo sul fatto che, se la realtà sociale e politica potesse essere resa conforme al suo schema concettuale, tutti i problemi sarebbero risolti. Hannah Arendt, nel suo studio del 1950 "Le origini del totalitarismo", osserva che, mentre il potere politico dei sistemi ideologici era visibile già almeno dalla Rivoluzione francese, il vero carattere dell'ideologia appare chiar